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La cura migliore: una vita tessendo sinergie con la natura

Il concetto di identità è di per sé alla base della stabilità, delle interrelazioni e quindi del benessere. Se a tale concetto accostiamo una visione complessa di noi stessi e del mondo che ci circonda risulterà più chiaro il significato della vita. “Che senso ha, la vita, se non nella sinergia” parole di Marco Aurelio.

Tutto ciò che siamo e che esprimiamo è relazione e aggregazione. Lo sono le particelle subatomiche, lo siamo noi e gli alberi di un bosco in cui ci ritroviamo a camminare, noi e gli innumerevoli batteri che ospitiamo nel nostro corpo come microbiota. Ma se ci ripieghiamo nella “psyche” rischiamo di ricadere nell’ego concettuale che per anni ha caratterizzato il nostro approccio alla vita stessa: non siamo al centro di tutto e il tutto non è mosso da casualità ma dalla sincronicità che ci lega alle cose, agli altri esseri viventi, al cielo, alla terra.

Così l’avvenire della salute è subordinato al concetto uomo-natura. Il suo raggiungimento dipende dalla ricchezza di questo concetto, dall’unità corpo-spirito, dall’eredità animalista e dalla nobiltà dei pensieri dando dignità in egual misura al semplice e molteplice che ci caratterizzano. In tal modo l’aspetto nuovo non sarà più la soppressione del dolore e del male ma la ricerca del senso, di ciò che ci fa sentire vivi.

Lo spazio è pieno di materia, il silenzio è pieno di rumori” è quello che ci siamo detti un giorno io e una cara paziente che di lavoro fa la ricercatrice presso l’istituto nazionale di astrofisica. Quindi “noi immaginiamo il vuoto lì dove non arriviamo”, solo perché non siamo capaci di immaginare altro. Il rincorrere la malattia allora è solo il limite che abbiamo nei confronti della natura umana, il rincorrere la salute invece è la soluzione che si ottiene dalla somma delle variabili che compongono la “forza vitale” stessa, dall’omeodinamica che lega le nostre cellule, gli organi e le funzioni alle caotiche leggi planetarie.

La frequenza cardiaca, la pressione arteriosa, i valori della glicemia, la durata del sonno, la termoregolazione, le secrezioni ormonali e qualsiasi altro sistema sono garantiti dalle leggi della reciprocità,  della comunicazione e delle influenze tra le cose e i bisogni individuali. Interessante notare che non esiste un valore fisso della pressione arteriosa (per fare un esempio tra tanti), ce n’è uno detto di normalità convenzionale. Questo perché il nostro corpo è evidentemente soggetto a influenze ricorrenti come del resto lo è il mare in relazione alle fasi lunari. Il secondo principio della termodinamica afferma che ogni sistema è soggetto a una serie di processi che tendono a spostarlo da uno stato improbabile a uno di equilibrio e ogni trasformazione necessaria a tale scopo si associa all’aumento di entropia.

I sistemi isolati, come le stelle, nei quali non è permesso alcuno scambio con l’ambiente tendono in maniera irreversibile e inevitabile verso uno stato di dissipazione spontanea. Mentre i sistemi aperti come l’uomo sono in continuo cambiamento e scambio di energia e di informazioni con altri sistemi ricreando quella stabilità e quella forza che ogni giorno può farci sorridere e sorridere ancora. Questo è quanto. Prima o poi impareremo che la felicità sta nella condivisione e nella ricerca della salute, prima ancora della malattia, prima ancora di innumerevoli esami strumentali, prima ancora della terapia, nella cura di noi stessi.

Foto di letyeterea_art