Il caffé dell’ultima Sirena

Il bar Sirena è una vera istituzione. Quando ha aperto il caffé costava 5 lire…

Lo riconosci perché ti mette direttamente lo zucchero nel caffé. Anche se lo vuoi amaro. E anche se glielo dici che lo vuoi amaro. D’altronde il simpatico Pompeo Allegretti, settant’anni, gestisce il bar Sirena da trenta. “E quando t’affezioni a ’na cosa…. così deve rimanere”. Com’è sopravvissuto il rituale dello zucchero servito così è rimasto in vita lo storico arredo dei tempi in cui il caffé costava 5 lire… Una spartana ma piacevole e pulita vecchiezza che mette in crisi la grande pretesa del presente, quella di essere il solo tempo ad avere diritto all’esistenza.

Il caffé è ottimo in ogni stagione e con qualsiasi condizione meteorologica. Perché ci sono tante cose da sapere sul caffé: Pompeo fa questo lavoro da quando aveva dieci anni e guadagnava 1000 lire al mese – “e pe’ fortuna non aggia mai fumato…”). “La “macinatura” dev’essere diversa a seconda dell’umidità. Sennò ’o caffé non esce buono. Ma mo’ mettono tutte ’ste ragazzine dietro al bancone…. Che ne sanno?”. Non dev’essere il solo a pensarla così se il bar Sirena è prediletto da clienti d’eccezione. Pompeo non manca di vantarsi: “Qua vengono il sindaco, assessori, finanzieri….”. E aggiunge con cordiale diplomazia: “No pe’ offenne a vuje…”.

Ci congeda con il saluto militare, omaggio alla sua esperienza in aeronautica nel 1962 (sempre massima precisione di date e stipendi: “prendevo 102 lire al giorno!”). “E ‘a prossima volta ve faccio assaggia’ ’a granita come se faceva ’na vota…”. E si fa ancora, nei bar di un altro tempo.

Alessandro Paolo Lombardo

Il caffé dell’ultima Sirena

di Alessandro Paolo Lombardo Tempo di Lettura: 1 min
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