Scuola e barriere architettoniche: la storia del prof. Bigio, mai salito al secondo piano

Esistono emergenze che persistono da quasi venti anni e che non possono e non devono essere giustificate dal difficile e drammatico momento con il quale l’intera comunità nazionale è costretta a fare i conti. Il racconto del professore Alessandro Bigio, affetto dalla nascita da una patologia che lo costringe a vivere su una sedia a rotelle,

rientra in quelle emergenze alle quali per troppo tempo la politica (nella fattispecie, quella locale di Portoferraio) non ha saputo dare una risposta e una soluzione concreta. Apparentemente il problema è tutt’altro che insormontabile: mettere in condizione il professore e tutti i cittadini interessati dalla stessa problematica di “andare al piano di sopra e di vivere come vivono tuttiè una scelta politica. Perché un handicap è tale solo in rapporto al contesto: senza barriere architettoniche, molti handicap smettono di essere tali.

Finora, il docente di chitarra del Comprensivo “Sandro Pertini di Portoferraio” ha incontrato il calore e la massima collaborazione dei docenti, del personale Ata e dei dirigenti scolastici. Manca ancora la mossa istituzionale decisiva. Sebbene si sia aperto uno spiraglio con la nuova amministrazione Zini – come dichiarato da Alessandro Bigio – probabilmente è arrivato il tempo e il momento di una concreta assunzione di responsabilità. Assieme a Bigio, bMagazine chiede un incontro con il sindaco Zini e il delegato scuola per discutere della questione sollevata, e un impegno rapido e definitivo di risoluzione, con una scadenza temporale certa.

Michele Intorcia

Scuola e barriere architettoniche: la storia del prof. Bigio, mai salito al secondo piano

di Michele Intorcia Tempo di Lettura: 1 min
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