Brutto Dappertutto: Auroro Borealo fra Maccio Capatonda, Sergio Mattarella, il punk e lo stage diving

Intervista delirante con Auroro Borealo dopo la performance live del Ferragosto Sannazzareno dell’11 agosto 2023.

Francesco Roggero, in arte Auroro Borealo, è conosciuto come l’Iggy Pop bresciano, e la sua musica coinvolgente ha mandato in delirio i milioni di fans qualche sera fa, tutti accorsi per assistere alla sua performance.

Soprannominato anche il Cammello del Nord, Borealo ha diversi album e singoli all’attivo, in una carriera ventennale, che lo sta consacrando come uno dei punk – rockers più interessanti della scena italiana degli ultimi anni.

Sul palco è un raffinato intrattenitore, balla come una scimmia che imita Will Smith nei panni di Michael Jackson sotto effetto di dissenteria, salta come un canguro con un rinoceronte nel marsupio, si tuffa incoscientemente sul pubblico con pericolosissimi stage diving, sperando di non fare la fine di Blanco.



Il suo è uno show completo che lascia sempre a bocca aperta anche i più scettici. Dopo lo spettacolo e un dj set infinito, con una selezione musicale elegante scelta proprio dall’artista, ho cercato di farmi strada tra la folla per intervistarlo.

Auroro è attorniato dai fans che continuano a chiedergli di togliersi la maglia per mostrare il livello di villosità raggiunto finora, nel frattempo si concede con quattro chiacchiere ai presenti, parlando della sua età, e nonostante i quasi quarant’anni, si sente ancora giovane e carico di energia. Oh yeah! Smaltita leggermente la folla di fans scalmanati, procediamo con l’intervista.

Qual è il vero nome di Auroro Borealo e come diavolo ti è venuto in mente questo nome d’arte?

“Francesco. Auroro Borealo è un nome nato per caso, perché volevo una cosa esotica ma avevo il pallino di girare al maschile nomi femminili, tipo Martina Stella – Martino Stello, Jessica – Jessico, Debora – Deboro.”

All’improvviso veniamo interrotti da un fans in estasi boreale, Sergio, poi arrivano anche Angelo e Michele. Mentre si ragiona su un probabile metodo Maccio Capatonda per l’invenzione del nome Auroro Borealo, Sergio afferma con convinzione che Maccio Capatonda è morto l’altra sera dopo aver lottato con un porcosauro, seguono momenti di delirio e ilarità.

Auroro concorda che sarebbe più interessante intervistare loro, ma io non desisto, e neanche lui, infatti chiede a Sergio “di che cosa ti occupi nella vita?” e il fans risponde con un arguto quanto minimale “no cazz’”, che tradotto significa “non faccio una beneamata minchia”: proprio come Aurolo Borealo prima di raggiungere il successo planetario. A questo punto, Sergio prende la parola e prosegue con l’intervista ad Auroro.

A chi ti ispiri?

“…”

Auroro si blocca ed esce la scritta Loading… poi prosegue.

“Mi ispiro a Sergio Mattarella, vado avanti soprattutto grazie ai miei grandi musicisti”, poi viene interrotto da Angelo che aggiunge “ti ispiri anche a Mussolini” e Auroro ribatte pronto “Non proprio”. Mentre le urla e gli spintoni dei fans aumentano di volume e intensità, il dialogo prosegue fra Auroro e Sergio.

“Tu sei un grande, non permettere mai a nessuno di dire il contrario”, dice Auroro.
“No tu sei un grande e io permetto di dirlo a tutti”, poi aggiunge Sergio “e un’ultima cosa: non avrai altro Dio all’infuori di me”. Poi spariscono finalmente cercando un Kebbabbaro per rifocillarsi. Ma c’è un colpo di scena, perché il taciturno Michele fa i complimenti ad Auroro per Nascostify, il podcast di Auroro e Livia Satriano: è una cosa figa, un lavoro incredibile. Riprendo l’intervista.

Siete una delle ultime rockband esistenti, avete fatto un grande spettacolo.

“Giro il complimento a loro perché io non so suonare.”

Però anche saper suonare di merda richiede tanto lavoro, e in un certo senso significa saper suonare.

“Sì, sono 20 anni che suono di merda però qualcosa la faccio bene.”

Arriva Ubaldo Argenio, il fotografo ufficiale della manifestazione Ferragosto Sannazzareno, che mi dice “Ma non è il tuo amico Dandy Bestia, lascialo stare”. Proseguiamo l’intervista.



A quali musicisti ti ispiri?

“Frank Zappa, Skiantos e Pixies… e The Hives.”

Il punk, il rock, hanno ancora senso in un mondo dove ormai stiamo diventando tutti degli algoritmi?

“E io che cazzo ne so. La domanda è giustissima, solo che io non so. Faccio da 20 anni quello che mi è sempre piaciuto fare, suonare il rock, esibirmi, fare lo stage diving, intrattenere. C’è questa cosa che diceva Freddie Mercury, quando gli chiedevano il significato del testo di Bohemian Rhapsody; i giornalisti, i critici, domandavano ma cosa vuol dire, cercavano di trovare un significato. Lui disse: guys, it’s just enterteinment. È solo intrattenimento. La mia musica non ha valenze, non vuole dare messaggi, è puro intrattenimento, perché è giusto anche che il pubblico si diverta e di solito si diverte se ti diverti tu.”

Quindi dietro al discorso all’apparenza molto “demenziale” riprendendo proprio lo stile degli Skiantos a cui ti ispiri, alla base c’è anche l’intrattenimento puro come atto ludico, il gioco come visione dell’esistenza?

“Si è qualcosa di molto semplice: mi diverto io, mi sono accorto che si divertono anche le persone. Se si divertono gli altri mi diverto anche io. Fine. Al momento è un lusso divertirsi, io se posso mi diverto.”

Perché è un lusso divertirsi? È più difficile creare un tipo di musica che faccia divertire in questo momento storico o ricevi uno stimolo in più?

“È un momento storico particolare, diciamo che è più difficile eccellere. È molto più difficile far ridere che far piangere, come diceva Totò. Eccellere nel far ridere e nell’intrattenere è difficile.”

Sei arrivato in un paesino partendo da Brescia e hai fatto il tuo show, tutti ti hanno seguito e si sono divertiti. Quale titolo vorresti dare a questa intervista?

Brutto dappertutto.”

Ma bello sempre. Adesso fatti una domanda e datti una risposta.

“Perché una persona di quarant’anni deve insistere a lanciarsi sul pubblico, rischiando di rompersi le costole tutte le volte? La risposta è… non lo so. Però è un’esigenza. È come respirare. È come cacare.”

Lo stage diving ti è uscito benissimo e il pubblico ti ha preso, a differenza di Blanco.