Il “Quadrilatero sapiente” del Terminal bus come paesaggio urbano involontario

Il piazzale del Terminal bus di Benevento è spontaneamente a favore di bimbi in libertà, piccolo commercio locale, ritrovi di aggregazione, bosco diffuso, biblio-diversità, filiera corta. Un “Quadrilatero sapiente” frutto di funzioni urbane sedimentatesi nel tempo e adattatesi tra loro

A prima vista, il piazzale del Terminal bus di Benevento appare come un luogo degradato da riqualificare e su cui investire milioni di euro in cemento: sfugge invece quanta ricchezza plurale e spontanea può sorgere da un vuoto, paesaggio urbano involontario. Grazie al vuoto del Terminal dialogano tra loro, senza barriere visive, numerose funzioni urbane che rappresentano diversi diritti fondamentali del cittadino: sosta dei bus extraurbani, di mattina (diritto degli abitanti del territorio a raggiungere agevolmente il centro del capoluogo e le scuole), parcheggio auto a cielo aperto, di pomeriggio e sera (posteggiando agevolmente si incentiva il diritto a fruire, nel centro città, dei negozietti indipendenti, degli eventi artistici e ritrovi serali), spazio per bimbi in bici (diritto al gioco libero), vista sull’edilizia storica (diritto al paesaggio culturale), bosco diffuso (diritto a fruire di aree verdi). Ebbene, questo “Quadrilatero sapiente” è frutto spontaneo di funzioni urbane che, negli anni, si sono sedimentate e adattate tra loro. Se intervenisse una pianificazione, da parte delle istituzioni o comunque dall’esterno, probabilmente sopravvivrebbe solo una parte di queste vitali funzioni.

BOSCO DIFFUSO
Lo spazio del Terminal bus, a prima vista solo un parcheggio, è incorniciato da una vasta vegetazione che, a Benevento centro, costituisce, dopo la Villa comunale, la maggiore concentrazione di piante: un polmone verde che, nel raggio di 100 metri dal Terminal, ospita oltre 330 arbusti e 160 alberi, monumenti viventi del XXI secolo, vista l’emergenza ambientale.

PIAZZA JUNIOR & BICI
Di domenica, senza i pullman, in città è il più ampio spazio utilizzabile in sicurezza dai bimbi in bici e per i giochi all’aperto, tra l’altro nel mezzo di un polmone verde della città. Dovunque, in città, parcheggi auto, aree pedonali e monumenti impediscono pallone e bici ai bimbi. Il Terminal bus, invece, almeno di domenica, spesso è usato dalle famiglie in bici.

Quindi uno spazio involontario per il diritto al gioco di strada e all’educazione outdoor ed esperienziale dei bimbi, a loro volta, monumenti in movimento, pezzi del futuro.

LATO OVEST. Edilizia storica e ritrovi serali
Chi è ospite del Terminal, quando sgombro dai pullman, quindi di pomeriggio e sera e di domenica, può poggiare lo sguardo sulle Mura longobarde (costellate da numerosi localini e ritrovi serali), sul Conservatorio musicale e sul Teatro De Simone (complesso storico dell’ex Collegio de la Salle) e su Palazzo Imed, esemplare edificio condominiale progettato dai fratelli Decimo, architetti napoletani, e riportato nei testi di architettura del ‘900.

LATO NORD. Vegetazione e paesaggio
Verso nord, una coltre fitta di alberi e arbusti che, coprendo il dislivello fino a via Collevaccino, lascia libera la veduta verso il Fortore, il territorio e la ruralità: radici, materia e finestra sull’universo. Rari i luoghi urbani, al piano strada, da cui si possa ammirare il paesaggio rurale, per fruire di suggestioni ancestrali.

LATO EST. Edilizia educante
Volgendo lo sguardo ad est, si intravede il polo degli edifici scolastici, altri monumenti viventi della nostra comunità territoriale: il Liceo Galilei, l’Istituto tecnico Alberti, la Scuola elementare Mazzini e, nascosti dietro di questi, il Liceo ginnasio Giannone e la Scuola media Pascoli.

LATO SUD. Biblio-diversità, aggregazione e filiera corta
Questo lato, impegnato dalla libreria indipendente Masone, dalla Librerietta Pulcetta e dall’ecovineria Fautrix, in una scenografia fatta di vegetazione, costituisce anche il palcoscenico naturale per eventi artistici e aggregativi: lo spazio per ospitare gli eventi, in questo caso, non configura un “non luogo”, in quanto è complementare a una funzione quotidiana, quella di una libreria indipendente e storica (fondata negli anni cinquanta). Chi fruisce di una libreria indipendente e delle sue iniziative culturali, sta testimoniando per una biblio-diversità e per un’economia di giustizia perché a tutela della piccola economia concittadina, quando la cocente crisi invece favorisce la grande economia degli store online e delle multinazionali.

Ma il lato sud è anche il luogo per abbattere la barriera tra produttori e consumatori consapevoli, quelli coproduttori del loro cibo, quindi coautori del mondo. Tramite i soci del GAS Arcobaleno (Gruppo d’Acquisto Solidale e Barattario), il venerdì sera, questo diventa il luogo della filiera corta e delle autoproduzioni.

Alessio Masone


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