Appuntamento domenica 4 ottobre a Montefusco, con la presenza degli onorevoli Maglione e Maraia, per la presentazione dell’iniziativa di sostenibilità e inclusione promossa dalle associazione “Ecopotea” e “Al Centro dei Ragazzi” e sostenuta dalla Regione Campania
«Noi, che viviamo di pane, non siamo forse grano in larga parte?», si chiedeva l’artista olandese Vincent Van Gogh. Pilastro dell’alimentazione quotidiana occidentale, il grano è spesso, nelle sue varietà più antiche, molito a pietra piuttosto che sottoposto all’estremo grado di raffinazione, è oggi simbolo di una rinnovata genuinità in tavola, nonché vessillo di una possibile economia alternativa, all’insegna dell’inclusione e della sostenibilità. «Se trovate un campo di grano con dei bellissimi fiori colorati, vuol dire che non è stato inquinato dai diserbanti», spiega l’associazione irpina “Ecopotea”, che da tre anni promuove il progetto di comunità “G.A.S. 100 metri” per promuovere un processo di autoproduzione alimentare di gruppo nei piccoli paesi del Medio Calore, con l’aiuto di contadini che hanno sposato la causa. Sono oltre cento le famiglie che hanno aderito nel tempo.
Un’idea che ha ottenuto il riconoscimento della Regione Campania, che ha finanziato (con risorse statali del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali) il progetto “I Luoghi del Grano”, che declina il progetto di comunità sul doppio binario dell’inclusione e dell’educazione al paesaggio, in collaborazione con l’associazione “Al Centro dei Ragazzi” di Montefusco e l’Istituto Comprensivo di Pratola Serra. «La semplice esigenza del mangiare sano in un ambiente sano, concretizzatasi in un progetto di agricoltura naturale, comunitaria e a basso impatto ambientale, ha accolto in sé un mondo di possibilità e percorsi paralleli», spiegano gli animatori di Ecopotea. «Il senso profondo della produzione di comunità – dichiara Vera De Pascale, presidente di “Al Centro dei Ragazzi” – sta proprio nella possibilità di ritrovare quell’armonia nella diversità in cui ciascuno trovi la propria collocazione e la propria felicità, senza subire le drammatiche forme di esclusione tipiche dell’economia di mercato imperniata sulla competizione».
La presentazione ufficiale del progetto si terrà domattina a Montefusco, nel rispetto delle norme per contrastare la diffusione del covid-19 e alla presenza di due parlamentari campani membri del gruppo di autoproduzione. L’appuntamento, patrocinato dal Comune di Montefusco e dal “CSV Irpinia-Sannio” e riservato per ragioni di prevenzione ai soli associati delle realtà coinvolte, inizierà alle 11.30 presso la Sala Consiliare di Montefusco, con un’introduzione poetica di Sandra Spagnuolo, Nadia Fideleo, Giuseppe Forni e Raffaele Di Giovanni dell’associazione “Al Centro dei Ragazzi”. Dopo i saluti del sindaco Gaetano Zaccaria, la presidente di “Ecopotea” Cinzia Silvestro spiegherà il progetto. L’attivista Vera De Pascale si soffermerà sul rapporto tra ambiente e inclusione, mentre la dirigente scolastica Flora Carpentiero parlerà di educazione alla sostenibilità. Sull’intreccio tra ambiente, agricoltura e socialità si dipaneranno gli interventi degli onorevoli Pasquale Maglione (commissione agricoltura) e Generoso Maraia (commissione ambiente) e del direttore del consorzio dei servizi sociali ambito 5 Carmine De Blasio, impegnato da anni sul fronte della povertà sociale e dell’inclusione. L’incontro, che sarà trasmesso in diretta streaming, sarà moderato dal giornalista Alessandro Paolo Lombardo.
«Difendere l’ambiente per salvare noi stessi e le nostre comunità: è questo il compito – chiosa “Ecopotea” – a cui siamo chiamati tutti: cittadini, amministratori, tecnici, operatori culturali. Un tema che tocca corde sottili dell’esistenza di una comunità, chiamando in causa una profonda considerazione del proprio territorio. E’ un’assunzione di responsabilità che costituisce il preludio della possibile rinascita dei piccoli centri in via di spopolamento, che per vocazione storica possono tuttavia avere avere un accesso privilegiato ai nuovi temi della sostenibilità e della neoruralità, in direzione di un futuro che ha un forte sapore di ricordi e riscoperta».