Violenze in carcere, la solidarietà di Salvini al manganello

violenze in carcere salvini

Le immagini delle violenze nel carcere di Santa Maria Capua Vetere parlano chiaro, ma il segretario della Lega Matteo Salvini preferisce esprimere la sua solidarietà agli agenti arrestati. La dichiarazione rilasciata è un capolavoro di nonsense: «Non ritengo che sia un bel segnale che gli unici ad essere perseguiti ed addirittura arrestati siano dei poliziotti». Per risparmiarsi lo spettacolo di poliziotti che arrestano altri poliziotti, il leghista avrebbe insomma preferito che ad essere arrestati fossero gli arrestati: i detenuti, magari quelli picchiati e umiliati.

Un’esternazione penosa sia dal punto di vista morale che dal punto di vista logico. Un ammiccamento a quel culto mai sopito di olio di ricino e manganello. Una solidarietà che, secondo l’avvocato Fabio Anselmo, potrebbe addirittura «configurarsi come istigazione a delinquere». Proponiamo, dunque, un’amara vignetta del disegnatore Antonio Esposito e un commento dell’attivista Nicola Savoia

I pestaggi nel carcere di Santa Maria Capua Vetere riflettono dinamiche caratteristiche di tutte le galere del mondo, perché è proprio l’istituzione carceraria ad essere sbagliata in sé. Personalmente non metterei in galera neanche un Salvini (magari a spaccar pietre con l’alluce sì, ma ai ceppi mai). Una delle più tetre tradizioni italiche è la quasi certezza dell’impunità da parte delle forze dell’ordine: hai voglia a introdurre reati di tortura, quando di fronte all’evidenza più smaccata due tra i principali leader politici del paese si precipitano a manifestare solidarietà a un manipolo di vigliacchissimi squadristi.

Si ricordi Federico, che non aveva fatto il resto di niente e bello e buono la mamma ha dovuto raccoglierlo all’obitorio, grazie all’intervento di law and order. Sono passati venti anni dalla mattanza di Genova, i cui caporioni hanno fatto carriera, e noi ancora non abbiamo dei banalissimi codici identificativi sulle divise dei tutori dell’ordine. E siccome Salvini e Meloni, per quanto protofascisti, non sono degli sprovveduti ma si muovono in base a sondaggi d’opinione, significa che la pancia del paese questo vuole, significa che la pancia del paese fascista era, fascista è rimasta e con ogni probabilità fascista rimarrà. Le persone vogliono legge e ordine, sono convinti che la legge e l’ordine siano bastone e olio di ricino. Ovviamente, fin quando sotto il bastone non ci capitano loro.

Nicola Savoia

Immagine di Antonio Esposito

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