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Ad Ariano il parco naturale della Diver(sensi)bilità per l’estate

È in provincia di Avellino – precisamente ad Ariano Irpino – che si è concretizzata l’idea di un parco contraddistinto da linee guida decisamente singolari. Si tratta di un parco naturale, artistico, didattico ed esperienziale nel quale confluiranno sensibilità orientate alla ricerca, alla sperimentazione, all’ideazione, alla riflessione, alla spiritualità.

Il Parco delle Diver(sensi)bilità è un progetto che attraverso l’arte confluisce nella dimensione del sociale. L’Associazione multidisciplinare D.n.a sotto la direzione di Walter Maioli ha travolto la natura con una serie di invenzioni ma usando la sua stessa bellezza e quelle che sono le sue proprietà benefiche per trascinarla ed estenderla nell’invisibile profondità di chiunque abbia la necessità o la curiosità di indietreggiare e sottrarsi a ritmi a volte insostenibili.  Si tratta di un museo a cielo aperto nel quale installazioni, opere d’arte e percorsi studiati nel dettaglio hanno una funzione immaginativa ed essendo a contatto con la natura sono in grado di diffondere un’energia che ha l’obiettivo di riportare il visitatore ad un’origine, ad un nuovo respiro, ad un’interruzione.

Il percorso che s’intende seguire è finalizzato a stimolare i sensi degli utenti attraverso delle esperienze che coinvolgono le loro parti più emotive potenziando quelle che sono le capacità di ognuno. È rivolto dunque a tutti, anche a coloro che hanno problematiche psico-fisiche. La natura si presta infatti ad interventi da parte di professionisti che attraverso una serie di tecnologie riescono a creare veri e propri luoghi terapeutici, luoghi nei quali sarà possibile educare gli utenti alla conoscenza del proprio corpo e delle sue possibilità.

I suoni e le vibrazioni naturali saranno valorizzati all’interno del parco dalle installazioni del giardino sonoro ed avranno la funzione di educare gli utenti all’ascolto e all’ impiego cosciente delle sonorità, del silenzio e della musica. I suoni acuti per esempio appaiono come significativi di respirazione, nascita, scoperta, autonomia, confronto. Tomatis ha scoperto che il suono è un alimento del cervello e che l’orecchio è appunto l’organo preposto a fornirgli energia. Si è infatti accertato che un eccesso di silenzio può essere pericoloso e che un’atmosfera priva di vibrazioni sonore può causare depressione “La cosa più importante da ricordare è che il cervello non produce energia, la cattura”, sostiene Tomatis, il quale ha calcolato che l’80% dell’energia di cui il cervello ha bisogno è elaborata nell’orecchio interno.
I suoni ad alta frequenza danno energia al cervello, mentre i suoni a bassa frequenza gli sottraggono energia, lo depauperano. L’energia cerebrale è direttamente collegata all’intelligenza. Nella zona dei suoni ad alta frequenza della coclea, le cellule sensoriali sono più numerose di quelle della zona dei suoni a basse frequenze.
Tomatis ha notato che quando il cervello viene ben caricato di potenziale elettrico dai suoni ad alta frequenza, si ha un netto potenziamento della capacità di apprendere, concentrarsi, risolvere un problema, organizzarsi e lavorare per lunghi periodi di tempo senza accusare stanchezza.

È proprio sui suoni acuti e sui modi attraverso i quali riprodurli in maniera del tutto materna che si è concentrato l’impegno e la ricerca di Walter Maioli che è l’artefice di operazioni culturali di primaria importanza per l’incontro tra Oriente ed Occidente. Innovatore a livello mondiale, brillante ricercatore delle origini della musica e degli strumenti musicali, sound designer e specialista non solo in Archeologia e Musica ma anche nei suoni della natura e in Paesaggi Sonori, ha affiancato come musicista di teatro personaggi come Giorgio Albertazzi, con SYNAULIA, musiche e danza dell’Antica Roma, gruppo da lui fondato con la figlia Luce e Nathalie van Ravenstein con cui ha realizzato musiche, sonorità e strumenti per films, quali il “Gladiatore”, “Sogno di Una Notte di Mezza Estate”, “Roma” e “Agorà”.
Tutto il parco si presenta dunque come un immenso laboratorio didattico ed esperienziale e con una magnifica linea poetica che si misura a partire dalla stanza delle scoperte sonore, passando attraverso il laboratorio delle api e quello dei semi, dalla catalogazione delle piante, alla via del vento con le sonagliere eoliche, il pozzo dell’eco e l’albergo degli insetti.

Altro aspetto interessante del parco saranno i percorsi grounding e la pista da ballo in sabbia e terra, da godere a piedi nudi per rigenerare la pianta del piede e vivere un’insolita esperienza tattile. E’ stata preventivamente allestita una voliera a cielo aperto con nidi, mangiatoie ed abbeveratoi artistici creati con materiale riciclato, per richiamare ed accogliere le numerose specie di volatili presenti nell’area, spesso minacciate da bracconieri e cacciatori. Un’attenzione particolare è stata rivolta alla creazione di un orto sociale, il “letto degli angeli” ed un giardino delle piante mortali.

Dal Museo a cielo aperto, all’area relax dotata di giochi in legno per i più piccoli, fino all’angolo per lo yoga ed il risveglio muscolare, sarà possibile trascorrere momenti di piacevole rilassamento. Consapevoli che la tecnologia e l’innovazione rendono più facilmente fruibili i percorsi didattici, si è codificato il percorso con la tecnologia Qr e le sonorizzazioni in cuffia. Immancabile un’area dedicata al gusto, alla tradizione eno-gastronomica Irpina, all’olfatto e alla percezione visiva ma anche agli spettacoli serali con acrobati, danzatori, teatranti, musicisti, performers e Vjs.

Il Giardino Diver(sensi)bile è in tutto e per tutto un’esperienza unica ed imperdibile.
Il 14 Agosto 2015 sarà aperto al pubblico.

 

Per info e contatti:
DNA Miscellanea
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