abete

L’abete, albero del Solstizio, tra erboristeria, cucina e musica

L’usanza di addobbare un albero per il periodo natalizio viene da lontano. L’abitudine di decorare alcuni alberi sempreverdi durante le celebrazioni del solstizio d’inverno era diffusa già tra i Celti. L’abete, in particolar modo, era considerato sacro per la sua “straordinaria” proprietà di non perdere le foglie nemmeno durante l’inverno, motivo per cui era il simbolo della vita perenne che non muore nemmeno al gelo e al buio della stagione fredda. L’abete è, dunque, l’albero del Solstizio che porta luce e calore nel cuore e nel corpo dell’uomo.

Il legame fra l’abete e il solstizio d’inverno è documentato nei paesi scandinavi e germanici, dove nel Medioevo ci si recava poco prima delle feste solstiziali nel bosco a tagliare un abete che, portato a casa, veniva decorato con ghirlande, uova dipinte e dolciumi. [Cattabiani]

Nei paesi latini l’abete natalizio penetrò molto tardi. Solo nel 1840 la principessa Elena di Mecklenburg, che aveva sposato il duca di Orléans, figlio di Luigi Filippo, introdusse l’albero di Natale alle Tuileries. Fu così che l’uso di decorare per Natale un abete si diffuse a poco a poco anche nei paesi latini, a simboleggiare la nascita di Gesù. [Cattabiani]

Se nell’Europa Centrale e nei Paesi nordici è comune l’uso di veri abeti (come l’abete bianco, Abies alba Mill.)., in Italia come albero di Natale generalmente è usato l’abete rosso (o peccio, Picea abies (L.) H.Karst.; sinonimo: Picea excelsa (Lam.) Link), Più raramente si usano altre conifere sempreverdi.

 

L’abete rosso

Giovane cono femminile (pigna) di Picea abies ([Leidus])
L’abete rosso è un albero sempreverde che nelle migliori condizioni riesce a raggiungere  i 50 metri (ed occasionalmente anche i 60 metri) di altezza e a produrre tronchi con circonferenze anche di 2 metri. Le foglie, dette aghi, persistono sulla pianta anche fino a 10 anni; sono lunghe da 15 a 25 mm e sono a sezione tetragonale. [Acta]

Il legno è di colore giallognolo, è poco pesante ed è tenero, formato da fibre lunghe. È facilmente lavorabile perciò largamente impiegato in falegnameria, nella costruzione di mobilio non di pregio e varie parti leggere e resistenti. Non ha una grande resistenza agli agenti atmosferici, se non trattato. A causa dalla resina che contiene ha un forte potere calorifico, superiore anche ai  legni del faggio, delle querce e del carpino. [Acta]

Dalla corteccia dell’abete rosso si può ricavare tannino e dalla distillazione della resina (nota anche come “resina di Borgogna”) si ricava la trementina di Borgogna. [Acta]

L’abete rosso è una delle piante più longeve al mondo. In particolare, un esemplare clonale scoperto in Svezia nel 2004 avrebbe ben 9550 anni, risultando così l’organismo vivente clonale più anziano del pianeta. È stato battezzato Old Tjikko. [Wikipedia]

 

L’albero che canta

Old Tjikko ([Brodowsky])
Un particolare e pregiatissimo legno prodotto dall’abete rosso in determinate condizioni con crescite molto lente e regolari viene chiamato “abete di risonanza” o “legno di risonanza” perché ha ottime proprietà di amplificazione del suono. Per questa ragione, viene utilizzato nella costruzione delle tavole armoniche dei migliori strumenti musicali a corda (strumenti ad arco, chitarre, clavicembali, pianoforti). [Acta]

Il legno dell’abete di risonanza (spesso designato, commercialmente e in liuteria, come “abete maschio”) presenta particolari anomalie di accrescimento degli anelli annuali. I caratteri macroscopici di riconoscimento del legno di risonanza sono dei tipici solchi longitudinali dette “unghiature” visibili dopo la scortecciatura, che appaiono al taglio trasversale come introflessioni (“indentature”) vicine agli anelli di crescita. L’abete di risonanza può essere riconosciuto anche dalla corteccia che ha placche molto regolari. [Acta, Wikipedia]

Per avere una pianta adatta per la liuteria occorre aspettare almeno 150-200 anni, perché il tronco deve raggiungere un diametro di almeno 60 cm. Questa essenza di alta quota, infatti, ha un accrescimento lento. Perché possa essere utilizzato per questo fine, il tronco deve presentare una fibra diritta e regolare, non avere torsioni longitudinali sul tronco e non avere nodi o sacche di resina particolarmente evidenti. [LegnoTrentino]

La distribuzione di questo “albero che canta” è limitata a poche zone europee. In Italia, le più conosciute sono la Foresta di Paneveggio in Val di Fiemme (Trentino) e la Foresta di Tarvisio in Friuli. [Acta]

Si ritiene che numerosi strumenti musicali, anche di illustri liutai dei secoli scorsi, siano stati costruiti con il legname della Val di Fiemme e della foresta di Paneveggio, nonché della Val Canale e del Tarvisiano. Antonio Stradivari, per i suoi straordinari violini, si riforniva presso la Magnifica Comunità di Fiemme. [Wikipedia]

 

Il peccio in erboristeria e in cucina

Tutti gli alberi sempreverdi (e in particolare le conifere) sono ritenuti dalla tradizione piante saturnine, ossia piante che per loro natura simboleggiano l’incarnazione nella materia ma anche la spiritualità. Al pari di altre piante saturnine, il peccio ha la capacità di eliminare ciò che non è “corretto”: ha pertanto proprietà fortemente antisettiche e depurative. [ErboFrati]

L’abete rosso ha un effetto balsamico, antisettico ed espettorante. Per questa ragione è assai utile in caso di malattie dell’apparato respiratorio e di disturbi da raffreddamento, come sinusite, tracheite, bronchite, polmonite e asma. Facilita inoltre l’eliminazione del muco e rigenera le mucose delle vie respiratorie. [ErboFrati]

Esercita anche un’efficace azione diuretica nonché antisettica urinaria e può essere impiegato per prevenire la formazione di calcoli delle vie urinarie e di renella. Svolge un’azione revulsiva, attirando il sangue verso la pelle e decongestionando gli organi e i tessuti interni. È vulnerario e quindi guarisce ferite e contusioni, allevia i dolori reumatici, la sciatica, la lombaggine, il torcicollo e i dolori muscolari. Per uso esterno, disinfetta e deterge le ferite e le ulcerazioni della pelle. [ErboFrati]

Per i fini erboristici, vengono impiegate le gemme, la resina, le foglie e i giovani rametti con le foglie. [ErboFrati]

I giovani getti primaverili, ciuffetti di aghi dal colore verde chiaro, possono essere usati sia crudi sia cotti anche come condimento e sono tradizionalmente usati per aromatizzare la birra. La corteccia interna (floema o libro) è commestibile sia cruda che cotta. Può essere seccata e ridotta in una polvere che può poi venir usata usata come addensante per zuppe o nella preparazione del pane, mescolandola a farina di cereali. I giovani germogli, gli aghi maturi e le gemme possono essere utilizzati per produrre uno sciroppo balsamico che può essere utilizzato anche in cucina come dolcificante e aromatizzante [ErboFrati, Sauro]

Gli aghi possono essere usati per la preparazione di caramelle balsamiche [ErboFrati].

A cura di Pierluigi Campidoglio

 

Riferimenti

[Acta] Acta Plantarum, https://www.floraitaliae.actaplantarum.org/viewtopic.php?f=95&t=8560

[Brodowsky] Immagine rilasciata sotto licenza Creative Commons Attribution 3.0 Unported da Karl Brodowsky, CC BY 3.0 <https://creativecommons.org/licenses/by/3.0>, via Wikimedia Commons

[Cattabiani] Alfredo Cattabiani, “Florario”, Oscar Mondadori (2012)

[ErboFrati] https://www.erboristeriadeifrati.it/glossary/abete-rosso-picea-abies/

[LegnoTrentino] https://www.legnotrentino.it/it/cultura-del-legno/legno-di-risonanza/

[Leidus] Immagine rilasciata sotto licenza Creative Commons Attribution-Share Alike 4.0 International da Ivar Leidus, CC BY-SA 4.0 <https://creativecommons.org/licenses/by-sa/4.0>, via Wikimedia Commons

[Sauro] https://www.erboristeriasauro.it/picea-abies-o-picea-excelsia-abete-rosso.html

Foto in evidenza da Pixabay